Stretching, come usare nella pratica sportiva le moderne conoscenze scientifiche

Dopo aver compreso cosa avviene durante lo stretching, trasformiamo la teoria in pratica. Nel primo articolo le domande riguardo a come, quanto e quando migliorare la mobilità e la flessibilità troveranno in questo articolo finalmente la risposta tanto attesa.

Una Flessibilità ottimale prevede che tutte le articolazioni siano mobili in maniera fisiologica senza che alcune risultino iper mobili per compensarne altre ipo mobili.

Siamo sicuri che inserire lo stretching nella nostra pratica fisica possa donarci quella flessibilità tanto sognata?
E’ interessante notare come le moderne ricerche scientifiche ci portino forse verso una pratica “senza stretching”, a favore di un lavoro fisico con le resistenze (pesi, elastici, ketbell, tre ecc..).
Questo approccio è molto differente rispetto a quello usato in passato. Ciò non deve stupire poiché tutte le mode, anche quelle in ambito salutistico, sono cicliche e spesso opposte fra loro. Con questo intendo dire che, come negli anni ‘80 ci fu il boom dello yoga e con esso il concetto (fra i vari) dell’allungamento muscolare come panacea per tutti i mali, adesso stiamo assistendo ad un incremento d’attenzione verso strategie diverse da quelle del passato. La verità anche stavolta sta sempre nel mezzo, senza bisogno di estremismi o rinunce a priori.
Con questo presupposto ho riportato la modalità di stretching a mio avviso più efficace poiché unisce strategie diverse.

Prima di una sessione di allenamento consiglio:
– Non eseguire lo stretching statico. Le ultime ricerche inducono alla conclusione di sconsigliarlo durante pratica di riscaldamento (salvo sport che richiedono una grande mobilità come la ginnastica artistica o le arti marziali) per non inficiare sulla performance;
– Eseguire lo stretching dinamico. Sempre seguendo i dati al momento disponibili, la versione dinamica dello stretching risulta essere la modalità più efficace per non inficiare sulla performance.

Dopo una sessione di allenamento:
– Eseguire lo stretching statico, poiché essendo esso un metodo per esaurire il sistema nervoso, farlo alla fine è più razionale.

Senza voler sconfortare il lettore ricordo che nessuno stretching è ad ora risultato avere una diretta interferenza sulla prevenzione degli infortuni.
In conclusione non esiste una pratica di stretching migliore di un’altra. Esiste il buon senso e il ragionamento.
Se qualcuno a questo punto, dopo aver capito quale stretching eseguire e dove collocarlo nella propria pratica sportiva si chiedesse: “e se volessi aumentare la mia flessibilità?”.
La risposta può trovarla nel prossimo articolo Mobilità: iniziamo da qui.

Nel video a seguire si può notare come un atleta professionista si prepari alla sua performance di pesistica olimpica attraverso uno stretching dinamico di tutto il complesso spalla.
Ps: la voce del coach nel finale del video è di Nino Pizzolato, 3° classificato al mondiale 2017 di pesistica olimpica.

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